La pandemia ci ha abituato a cambiare i nostri comportamenti e i nostri atteggiamenti nei confronti della prevenzione. Mascherine e prevenzione fanno ormai parte del nostro vocabolario. A fine aprile scade il decreto covid-19 e siamo in attesa di nuove disposizioni per sapere dove sarà ancora obbligatorio indossare le ffp2. Ma se da una parte ci sono gli obblighi normativi, dall’altra molti di noi hanno raggiunto una consapevolezza che ci farà affrontare le nuove incognite con delle abitudini che abbiamo consolidato negli ultimi due anni.
Intanto, proviamo ad assaporare un ritorno alla normalità. Altri paesi in Europa hanno già deciso di togliere l’obbligo di mascherina al chiuso, mentre in Italia prevale una posizione di prudenza e dopo il 30 aprile vedremo come ci dovremo comportare. Avevamo già parlato a febbraio dei cambiamenti degli obblighi per le mascherine al chiuso e all’aperto (articolo qui)
Si avvicina l’estate
La nota positiva è che ci avviciniamo all’estate e la circolazione del virus dovrebbe rallentare. La temperatura meno fredda ci permetterà di aprire di più le finestre e di aerare gli ambienti. Come già noto per evitare i contagi negli edifici è più efficace il ricircolo d’aria rispetto al mantenimento delle distanze, anche queste da non trascurare.
Dove il ricambio d’aria e il distanziamento sono ridotti
Le linee guida dell’OMS e dei medici italiani si basano proprio su questi due fattori per indicare al governo quali sono le situazioni che necessitano ancora di protezione. In particolare, i mezzi pubblici, gli spettacoli e le attività sportive al chiuso. La situazione è ancora incerta per i punti vendita perché non si può frenare l’attività commerciale. L’obiettivo è individuare le situazioni di maggiore affollamento, come i centri commerciali nel fine settimana e gli spazi dove il distanziamento è praticamente impossibile. Ad esempio parrucchieri e centri estetici.
Le aziende
Molte aziende stanno aspettando il 30 aprile prima di decidere se ordinare nuovamente le mascherine FFP2 per i propri dipendenti, per vari motivi. Vogliono vedere le ultime disposizioni a livello governativo che dovrebbero riguardare allo stesso modo i luoghi di lavoro pubblici e quelli privati. Le aziende multinazionali stanno anche valutando le misure da adottare in base a quanto stabilito dalla loro casa madre o da consociate estere. In ogni caso, ogni azienda può stabilire regole più restrittive rispetto a quanto stabilito dalla legge per proprie esigenze di protezione legate anche alla natura del lavoro svolto.
Un’altra incognita per le aziende è la decisione di proseguire con le FFP2 o utilizzare le mascherine chirurgiche in segno di transizione verso la normalità. In alcuni casi ci sono anche esigenze di magazzino. Un cliente aveva in stock moltissime mascherine chirurgiche ma quando i casi sono risaliti a inizio 2022 ed è nuovamente scattato l’obbligo delle FFP2, ha acquistato queste ultime. Adesso si ritrova con lo stock di chirurgiche e attende il via libera per poter continuare ad utilizzarle.
Quale futuro?
Dopo due anni di pandemia abbiamo voglia di assaporare quel “liberi tutti” e con l’arrivo dell’estate stiamo tornando alla normalità. Ma in autunno come dovremo comportarci? Speriamo sia tutto finito, ma l’esperienza ci insegna che non si possono escludere nuove varianti e dobbiamo essere preparati. La pandemia ha fatto vacillare tutte le nostre certezze e l’atteggiamento migliore per affrontare il futuro è di avere fiducia nella scienza e mantenere le abitudini che avevamo dimenticato. Dobbiamo mantenere le abitudini igieniche che abbiamo ripreso. Mascherine e prevenzione sono concetti chiave: mettiamo pure nel cassetto le prime ma non scordiamoci mai della seconda.
Le buone abitudini
E’ sicuro che tutti noi ci laviamo le mani molto più spesso rispetto al 2019 e tante persone non hanno mai utilizzato il gel igienizzante prima del 2020. Ci auguriamo che queste abitudini siano sufficientemente consolidate per far parte del nostro quotidiano per molto tempo, insieme alle regole generali su mascherine e prevenzione.
Più incerto sarà il futuro delle mascherine. In Asia, ad esempio, è più normale vedere persone con mascherine anche nei periodi non collegati al Covid. Dobbiamo tenere conto del fatto che la Sars dal 2003 ha condizionato le abitudini in Asia, ma chi viaggia spesso in posti come Hong Kong e Cina è abituato all’uso delle mascherine anche solo per un viaggio aereo o se si ha il raffreddore. Diventa segno di civiltà e rispetto indossare una mascherina per evitare di contagiare il prossimo, sia anche solo per un raffreddore.
Adesso sappiamo che queste basilari norme igieniche hanno fatto diminuire raffreddori e influenze nel 2021 non solo in Asia ma in tutto il mondo. Come dice il Centro Nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie, “La trasmissione dell’influenza può essere stata condizionata dalle misure di prevenzione attualmente in vigore per il Covid-19” (articolo qui ). Il Centro fa riferimento anche al contributo che hanno avuto le restrizioni di viaggio e la chiusura delle frontiere, ma non va sottovalutata l’importanza della mascherina nel limitare la diffusione dei virus, fra cui anche quello influenzale. Continuiamo a consolidare quanto imparato dal 2020: nuove abitudini, mascherine e prevenzione.